Descrizione

Mese ottimale di consumo: dicembre.
Nei terreni e nei climi inadatti, una volta raccolta, impietrisce oppure appassisce senza maturare. Invece nei terreni da vigna risulta eccellente, ma a a causa del minor reddito rispetto alla vite, è stata praticamente abbandonata.
Il frutto è molto bello e grosso, di peso medio di due etti, con forma variabile fra il globoso appiattito e l’ovoidale un poco ventricolato, mentre la buccia, assai spessa, è di un verde cupo alla raccolta, che vira al giallognolo quando matura, con le parti esposte al sole rosso cupo con punteggiature o fregi bruni. La polpa è bianco –giallognola leggermente verdina sotto la buccia; fine e liquescente, molto succosa, si sapore dolce, appena acidulo e di delicato profumo di pera acerba che si esalta nella distillazione.
Si raccoglie a fine ottobre e si consuma dalla metà di dicembre a febbraio inoltrato, e se ben conservata anche a marzo.

Diffusione in passato e attuale

Era molto coltivata in Alto Adige, in Austria, in Germania ed anche in Belgio.

Coltura

Molto esigente in fatto di terreni e clima.

Utilizzo

Buona per il consumo fresco, ottima per la trasformazione in distillato.

Letteratura

P. Odorizzi: Profumi e sapori perduti - Il fascino della frutta antica Vol.II (2005)